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Elogio della follia_hairesis vol.1

1509 Erasmo da Rotterdam dedica all’amico Tommaso Moro l’Elogio della Follia, un divertissement dove il filosofo olandese immagina la Dea Follia scendere sulla terra e tessere un encomio a sé stessa. Tramite un abile artificio retorico, Erasmo racconta le diverse sfaccettature della società dell’epoca mettendone a nudo i meccanismi malsani. La sua opera è probabilmente il testo che meglio racconta il cambiamento del mondo occidentale che nel 1500 si appresta ad entrare nell’epoca moderna.

“Il popolo non sopporterebbe il principe, il maestro l’allievo, nessuno andrebbe d’accordo con il suo simile senza di me… chi sono io?
Vi chiedo di dimenticare tutto cio’ che e’ successo nell’ultima ora della vostra vita.
E se qualcuno riterra’ di udire parole troppo sfrontate e petulanti ricordi che a parlare e’ la follia, che e’ donna.”

2018 – La Dea Follia scende nuovamente sulla terra. Si manifesta si suoi adepti per mostrare, ancora una volta, come ogni sfumatura della società degli uomini sia tinta del suo “folle” tocco, generando una versione distopica della realtà. Il mondo virtuale è diventato l’unico mondo esperibile. Non esiste un “fuori”, esistono solo stanze, isolate, circondate da videocamere, un luogo in cui il fenomeno dei social media, dello star-system consumistico, della visualizzazione spasmodica vengono esasperati e celebrati.
Così la dea Follia, con la sua dolce voce, diventa una vera e propria Madre, onnipresente, genitrice di figli costretti ad essere ciò che lei decide, e fare ciò che lei vuole: visualizzare o produrre.
Come degli animali in cattività, Follia ci presenta i suoi figli: un classe C (un follower) costretto a visualizzare ed un classe A (un leader) dolcemente condannato a produrre ed esibirsi. Loro sono come noi: tasselli interscambiabili, che possono essere sostituiti, sovrapposti ed eliminati. Nessun individuo (nessun figlio) può ribellarsi al sistema (alla Madre).
In questa realtà ipotetica vediamo come i due figli di Follia vivono, soffrono, litigano con la Madre, incastrati in un Sistema che, se non nella forma, non è molto distante dalla nostra epoca contemporanea. Un’epoca in cui l’identità del singolo è compromessa, il soggetto non viene considerato nella sua qualità ma nella sua quantità, ovvero nella semplicità di essere un numero.
Progetto multidisciplinare dove drammaturgia, interpretazione, danza e musica viaggiano insieme nel tentativo di creare una dimensione distopica della realtà di oggi, nella quale le persone si riescano ugualmente a riconoscere. Lo spettacolo vuole portare una riflessione sui fortissimi cambiamenti sociali dell’epoca contemporanea dovuti alla presenza sempre più predominante dell’intelligenza artificiale e dei social media.

Ideazione e Drammaturgia Aleksandros Memetaj
Coreografia Yoris Petrillo
Regia Tiziano Panici
con Aleksandros Memetaj, Yoris Petrillo, Tiziano Panici
Coproduzione Twain/Argot Produzioni
in collaborazione con Qui e Ora Residenza, IAC Matera, Kilowatt Residenze, Vera Stasi

Tour

15 Luglio 2017 – Prova Aperta – Residenza Qui e Ora – Arcene (Bg)
15 Ottobre 2017 – Prova Aperta – IAC – Matera
19 Ottobre 2017 – Primo Studio – Centro d’Arte e Cultura – Ladispoli (Rm)
5 Maggio 2018 – Prova Aperta – Supercinema -Vera Stasi – Tuscania (Vt)
14 Maggio 2018 – Prova Aperta – Teatro alla Misericordia – Kilowatt tutto l’anno – Sansepolcro (Ar)
16 Novembre 2018 – Anteprima – Teatro Filarmonico – Piove di Sacco (Pd)
22-24 Novembre 2018 – Teatro Tor Bella Monaca – Roma
27 Novembre – 2 Dicembre 2018 – Teatro Argot Studio – Roma
9 Febbraio 2019 – Ridotto del Politeama – Marostica (Vi)